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3 marzo 2020
I media palestinesi hanno riferito lunedì che diversi abitanti dei villaggi palestinesi del villaggio di Beeta, in Cisgiordania, a sud della città di Nablus, sono stati curati per le lesioni causate da proiettili israeliani in acciaio e rivestiti di gomma e gas lacrimogeni.
Fonti mediche hanno riferito che almeno tre di questi abitanti del villaggio sono stati colpiti e feriti da proiettili letali, mentre altri 20 sono rimasti feriti da proiettili di acciaio rivestito, con altri 50 debilitati dall’inalazione di gas lacrimogeni.
Fonti locali nel sud di Nablus, tra cui Ghassan Daghlas, capo dell’agenzia palestinese che controlla l’insediamento israeliano nella Cisgiordania settentrionale, hanno affermato che centinaia di abitanti dei villaggi locali nell’area circostante la collina di Erma, hanno protestato contro un’invasione di coloni israeliani armati nell’area.
Daghlas ha anche notato che la folla di palestinesi ha affrontato una dura risposta israeliana, mentre l’esercito israeliano ha sparato munizioni vive e ha lanciato decine di candelotti di gas lacrimogeni.
Gli attacchi dei coloni israeliani armati sono stati frequenti nel corso degli anni, con attività di insediamento, sostenute dai vari governi israeliani che si sono succeduti, aumentando esponenzialmente.
Nel 1967 Israele occupò la Cisgiordania, Gerusalemme est e la Striscia di Gaza. Alla fine degli anni ’70, Israele iniziò le attività di costruzione di insediamenti su terre di proprietà palestinese. Nel 2005, lo stato israeliano ha evacuato i coloni unilateralmente, da Gaza, mentre si stavano espandendo notevolmente le colonie in Cisgiordania.
Le attività di insediamento israeliano sono definite illegali dal diritto internazionale e dalle risoluzioni pertinenti delle Nazioni Unite.