Raccolta di olive distrutta ad al-Khalil (Hebron)

19th October 2015 | International Solidarity Movement, Al-Khalil team | West Bank,  Palestina occupata

Terribile notizia di oggi: Hashem è morto per eccessiva inalazione di lacrimogeni: un altro assassinio, che farà ridere di più i coloni!

Recentemente indebolito per un attacco di cuore e intervento chirurgico a seguire, Hashem scendeva lentamente dalla sua casa a Tel Rumeida (al-Khalil) per incontrare il gruppo di interanzionali di cui aveva chiesto l’assistenza per raccogliere le olive che erano rimaste dopo il furto dei coloni.hasem

Ma siccome non c’è nessuna legge, agli internazionali veniva vietato di percorrere il sentiero di due minuti per raggiungere la terra di Hashem. Dopo aver preso un sentiero di ripiego per arrivare al retro della proprietà, Hashem era seduto, a riprendere fiato dopo aver fatto su e giù solo per sentirsi apostrofato e insultato dalla dozzina di soldati che vogliono che se ne vada.

Venti minuti dopo l’inizio della raccolta, sui due soli alberi che avevano ancora qualcosa dopo che i coloni hanno ripulito gli alberi nell’ultima settimana, un colono armato di mitra M16 scendeva dalla collina alla proprietà di Hashem, avvicinandosi e minacciando la famiglia e i volontari, prendendo foto dei presenti. Due donne colone gridavano contro i raccoglitori, dal giardino e dalle finestre delle case subito sopra.

 

A settler woman laughs as she and two others harass Palestinian farmers and international monitors.

L’esercito israeliano e la polizia sono arrivati, ma invece di preoccuparsi dell’uomo armato che insultava e provocava i raccoglitori, hanno avvicinato Hashem, chiedendogli la carta d’identità, mentre una delle donne continuava a gridare indisturbata, “Tornate in Germania a raccogliere olive, perchè rubate le nostre”. Ecco una delle frasi per ogni occasione, quando si chiede il perchè della violenza dei coloni, loro comunque rispondono che sei un Nazista e devi tornare in Germania.

Le forze israeliane, anzichè interrompere l’abuso contro la famiglia di Hashem e lasciarli raccogliere olive in pace, si sono preoccupati di far finire in fretta familiari e internazionali, per andarsene. Richiesta facile, visto che dopo il furto non c’erano quasi più olive da raccogliere.

 

Machine gun armed settler photographs a Palestinian woman as she tries to harvest on her land.

La lotta di Hashem contro gli abusi dei coloni durante la sua raccolta, è solo l’ultimo pezzo del tormento che subiscono i contadini Palestinesi, che spesso hanno come unica entrata la raccolta delle olive. A Burin, coloni terroristi mascherati hanno dato fuoco agli alberi dei Palestinesi, hanno colpito con una pietra in testa un rappresentante degli esteri inglese che procedeva a un monitoraggio e hanno rotto i finestrini di una macchina Palestinese.

Israele, così preoccupata sella sicurezza, non fa niente per aiutare. Riescono solo ad esacerbare  le situazioni difficili, come ad al-Khalil, mandando più truppe per aumentare i controlli ai check point, con un crescendo di perquisizioni corporali, sul percorso per andare a scuola o al lavoro.

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