2 febbraio 2024
https://palsolidarity.org/2024/02/unrwa-aid-cuts-a-coordinated-political-and-economical-attack/
Poche ore dopo che la sentenza della ICJ ha trovato Israele ‘plausibilmente’ colpevole di star commettendo genocidio a Gaza ordinandogli di prendere “misure immediate ed efficaci” per consentire urgentemente necessari servizi di base e assistenza umanitaria nella striscia assediata, lo Stato dell’apartheid ha iniziato un attacco orchestrato tempestivo contro l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA). Ciò ha portato 15 paesi occidentali a sospendere i finanziamenti all’agenzia in un momento cruciale.
Cerchiamo di essere chiari, questo non è solo un atto vendicativo dopo la sentenza ICJ e un tentativo di deviare l’attenzione dal genocidio che Israele sta svolgendo, ma anche un attacco politico per attaccare un’istituzione che sancisce il diritto di ritorno dei rifugiati palestinesi e la loro esistenza fondamentale, che Israele vuole che il mondo dimentichi. Fondata dopo la Nakba del 1948 (catastrofe), l’UNRWA ha concesso lo status di “rifugiato” a generazioni di palestinesi.
I tagli agli aiuti dei paesi occidentali è un altro attacco ai palestinesi e una continuazione del sostegno folle e unilaterale da parte degli alleati occidentali per il piano genocida di Israele e la sua volontà di sradicare gli indigeni della terra che ha rubato. Tuttavia, ora con una sentenza giuridicamente vincolante sul tavolo, questa azione da parte dei governi occidentali potrebbe non solo essere in violazione delle misure ordinate dal tribunale delle Nazioni Unite, ma anche in violazione della convenzione sul genocidio.
Essendo la più grande organizzazione umanitaria di Gaza, l’UNRWA è cruciale per i palestinesi sfollati. L’ente sta ora fornendo rifugio a oltre 1 milione di sfollati, oltre a cibo e assistenza sanitaria primaria. Nel contesto di Gaza, dove, dopo quasi 4 mesi di attacchi da parte dell’occupazione israeliana che hanno provocato l’uccisione di oltre 26.000 persone e danni fisici ad oltre 65.000 persone, le conseguenze della perdita di fondi dell’UNRWA sono disastrose, in quanto fornisce aiuti umanitari a 2 milioni di palestinesi, quasi tutta la popolazione di Gaza. Il commissario generale dell’UNRWA Philippe Lazzarini ha sottolineato la natura efferata di queste azioni, affermando che “i palestinesi a Gaza non hanno bisogno di questa punizione collettiva aggiuntiva. Questo macchia tutti noi.”
Circa 15 paesi hanno annunciato tagli ai finanziamenti: guidati da Stati Uniti (il più grande donatore dell’UNRWA), Canada, Australia, Regno Unito, Germania, Italia, Paesi Bassi e Giappone. Nel frattempo, la Francia e l’UE hanno annunciato che rivedranno i loro finanziamenti all’UNRWA nel prossimo periodo. L’Irlanda, la Norvegia e la Spagna dichiararono di non avere intenzione di sospendere i finanziamenti. Il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide ha detto che tagliare i fondi equivale a una punizione collettiva e Michael Fakhri, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo, ha scritto su X che “la carestia è ormai inevitabile”.
L’UNRWA da impiego a circa 33.000 dipendenti, 13.000 a Gaza. Le strutture dell’UNRWA nella striscia sono state ripetutamente e deliberatamente colpite dagli attacchi israeliani, uccidendo 372 palestinesi sfollati che si rifugiavano lì. 152 membri dello staff delle Nazioni Unite sono stati uccisi durante gli attacchi. L’UNRWA ha avvertito che l’assistenza umanitaria cesserà entro la fine di febbraio se i fondi non saranno ripristinati.
Questo non è stato che l’ultimo attacco all’Agenzia da parte del governo israeliano, con Netanyahu che ora chiede apertamente la “cessazione” della sua missione. Durante una discussione al Parlamento israeliano all’inizio di gennaio 2024, Noga Arbell, ex funzionario del Ministero degli Esteri israeliano, ha chiesto la distruzione dell’UNRWA affermando: “sarà impossibile vincere questa guerra se non distruggiamo l’UNRWA. E questa distruzione deve iniziare immediatamente… i doveri dell’UNRWA non possono essere trasferiti, devono essere cancellati.”
L’UNRWA non ha solo una rete di servizi sociali che, soprattutto a Gaza, non possono essere forniti da altre organizzazioni, ma ha anche una memoria storica e un ruolo simbolico in quanto preserva il diritto di ritorno del popolo palestinese. È un diritto, però, che non può essere sottratto ai figli della diaspora, con o senza questa istituzione. Smantellare l’UNRWA ora servirà solo a far avanzare la strategia di Israele che punta a far morire di fame la popolazione e di spostare una volta per tutte i palestinesi dalla loro terra. È fondamentale riconoscere che il diritto al ritorno dei palestinesi è sancito dal diritto internazionale e esplicitamente dichiarato nella risoluzione 194 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite:
“i rifugiati che desiderano tornare alle loro case e vivere in pace con i loro vicini dovrebbero essere autorizzati a farlo al più presto possibile, e il risarcimento dovrebbe essere pagato per i beni di coloro che scelgono di non tornare e per la perdita o danneggiamento di beni che, in base ai principi di diritto internazionale o di equità, dovrebbero essere risarciti dai governi o dalle autorità responsabili.”
Pertanto, ogni attacco politico ed economico volto a minare l’UNRWA rischia di facilitare l’esecuzione del piano di Israele, in contrasto con i diritti riconosciuti internazionalmente dal popolo palestinese.