30 maggio 2024 – Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI)
Radiohead’s Jonny Greenwood: Stop Artwashing Genocide | BDS Movement
Esibirsi nell’Israele dell’apartheid – mentre questo brucia vivi i rifugiati palestinesi a breve distanza a Gaza – è profondamente immorale e nasconde il genocidio.
Domenica scorsa, mentre le forze israeliane bombardavano gli sfollati palestinesi che si rifugiavano nelle tende a Rafah, Gaza – bruciando vivi uomini, donne, bambini e neonati – a breve distanza, Jonny Greenwood dei Radiohead ha tenuto un concerto nella Tel Aviv dell’apartheid.
Dal 2004, la società palestinese, compresa la maggioranza assoluta dei musicisti, ha chiesto agli artisti internazionali di rifiutarsi di lavorare con le istituzioni culturali israeliane che sono complici del regime di apartheid israeliano.
Da allora molte decine di migliaia di artisti hanno aderito all’appello. Come durante l’apartheid in Sud Africa, alcuni artisti insistono nel respingere gli appelli autorevoli degli oppressi. I Radiohead, la band di Greenwood, sono forse gli artisti più famosi ad aver sfidato le richieste palestinesi, lasciando i loro fan più progressisti arrabbiati e sconvolti.
I Radiohead hanno insistito per esibirsi nella Tel Aviv dell’apartheid nel 2017, sulle rovine dei villaggi palestinesi sottoposti a pulizia etnica a memoria d’uomo. Il defunto arcivescovo di Città del Capo, Desmond Tutu, era tra coloro che esortavano la band a “stare lontani, fino alla fine dell’apartheid”.
Indipendentemente dalle scuse, oltrepassare il picchetto palestinese ed esibirsi nell’Israele dell’apartheid durante il suo genocidio contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza significa mascherare consapevolmente – o coprire per mezzo di eventi artistici – il genocidio di Israele e il sottostante regime di apartheid coloniale che dura da 76 anni.
I palestinesi condannano inequivocabilmente il vergognoso lavaggio artistico del genocidio di Israele da parte di Jonny Greenwood. Chiediamo una pressione pacifica e creativa sulla sua band, i Radiohead, affinché prenda le distanze in modo convincente da questa palese complicità nel crimine dei crimini, o aprendere misure che partano dalla popolazione.
Chiediamo ai musicisti arabi/palestinesi di rifiutarsi di fungere da copertura per gli artisti internazionali che denunciano l’occupazione militare, l’apartheid e il genocidio. Farlo significa abrogare il loro dovere morale.