9 settembre 2025
Israeli drone reportedly bombs boat carrying humanitarian aid to besieged Gaza. | BDS Movement
Mentre 2,3 milioni di palestinesi a Gaza sopportano e resistono alla fame forzata da parte di Israele nel mezzo del suo genocidio in corso, una nave battente bandiera portoghese che trasportava aiuti umanitari sarebbe stata bombardata da droni militari in acque tunisine. Fortunatamente, tutti a bordo sono stati confermati sani e salvi. Logicamente, tutte le dita puntano su Israele, che oggi è tra gli stati canaglia più pericolosi al mondo.
Il movimento BDS guidato dai palestinesi:
- Chiede un’intensificazione della pressione del BDS per isolare l’Israele dell’apartheid, imponendogli sanzioni mirate, a partire da un embargo militare ed energetico completo, come legalmente richiesto dal diritto internazionale.
- Denuncia i governi complici che hanno permesso il genocidio israeliano. Hanno permesso alle navi che trasportavano materiale militare, inclusi carburante e altri beni a duplice uso, di entrare in Israele, di utilizzare i loro porti, servizi e bandiere e hanno persino importato droni israeliani per militarizzare il Mediterraneo, rifiutando e ritardando le operazioni di soccorso per migranti e rifugiati.
- Chiede di fare pressione sulle autorità tunisine affinché indaghino e richiedano la giusta responsabilità per questo attacco. Se dimostrato, si tratta di un attacco alla sovranità della Tunisia, e non del primo attacco di questo tipo.
- Chiede di fare pressione sullo Stato di bandiera, il Portogallo, e sull’Unione Europea, affinché indaghino e affrontino questo attacco. Se dimostrato, si tratta anch’esso di un attacco alla loro sovranità, e non del primo attacco di questo tipo.
Questo attacco criminale a un convoglio umanitario evidenzia due punti chiave:
- Se non verrà fermato, Israele andrà oltre ogni limite per affamare i palestinesi di Gaza. La “totale impunità” di Israele è davvero senza precedenti.
- Gli stati complici sono pienamente responsabili di aver incoraggiato il comportamento criminale di Israele. Dopo averla fatta franca con un omicidio, letteralmente, dopo aver massacrato gli attivisti umanitari a bordo della Mavi Marmara nel 2010, Israele può ora bombardare una missione umanitaria simile al largo delle coste europee, e ora anche tunisine, in totale impunità.
Armato, finanziato e protetto dalle responsabilità principalmente dagli Stati Uniti e dall’Europa, Israele sta simultaneamente distruggendo le fondamenta del diritto internazionale e inaugurando un’era di potere che non si vedeva da decenni. Ciò rappresenta una seria minaccia per l’umanità intera.
Israele nel corso degli ultimi mesi non solo ha intensificato il genocidio, l’apartheid e la pulizia etnica del popolo palestinese, ma sta anche continuando ad aumentare i suoi attacchi contro altri stati sovrani in Nord Africa e Asia orientale, e ora ripetutamente contro la sovranità europea.
Come richiesto da decine di esperti delle Nazioni Unite per i diritti umani, tutti gli Stati devono “imporre un embargo totale sulle armi a Israele, bloccando tutti gli accordi, le importazioni, le esportazioni e i trasferimenti di armi, compresi quelli di prodotti a duplice uso”, nonché “annullare o sospendere le relazioni economiche, gli accordi commerciali e le relazioni accademiche con Israele che possano contribuire alla sua presenza illegale e al suo regime di apartheid nei territori palestinesi occupati”.
La spinta a imporre sanzioni è più forte che mai. Un numero crescente di stati e municipalità sta rivedendo o interrompendo i legami con Israele. Ora non è più così. Puoi agire ovunque tu sia: mobilitati ora per il Weekend Globale di Azione per #DisruptComplicity, dal 18 al 21 settembre. Dobbiamo interrompere la complicità globale nella “soluzione finale” di Israele per i palestinesi indigeni. Insieme, possiamo contribuire a smantellare l’apartheid israeliano, proprio come i movimenti globali hanno contribuito a smantellare l’apartheid in Sudafrica.