Khalil: l’espansione degli insediamenti usurpa terre palestinesi

10 Novembre 2013 | International Solidarity Movement, Khalil Team | Hebron, Palestina Occupata

questa è la nuova casa dei coloni, in costruzione su terre che in precedenza erano terreni agricoli palestinesi. (Foto di ISM)

Il tentativo di espansione di Qiryat Arba, il più grosso insediamento a Khalil, minaccia di ridisegnare ulteriormente i confini delle terre nella regione. Questo risulterebbe in effetti negativi sulle vite di diverse famiglie palestinesi, già da molto tempo vittime di violenze e soprusi. Martedì 5 novembre, degli attivisti internazionali sono stati chiamati agli uliveti della famiglia Tamimi, a Khaled Abudee, situati in una valle a nord est di Qiryat Arba. Dei coloni di Havat Gal, un avamposto di Qiryat Arba, erano entrati sulle terre che appartengono a tre famiglie palestinesi. I coloni si erano portati degli attrezzi per tagliare gli olivi, ma fortunatamente la famiglia Tamimi è riuscita a impedire che gli alberi venissero danneggiati. La famiglia ha chiesto ai soldati israeliani di far andar via i coloni, ma si sono rifiutati affermando che avevano il diritto alla terra. Le autorità israeliane sono arrivate il 7 novembre per definire i confini delle terre, ed un ufficiale militare di alto rango ha confiscato una parte delle terre per uso del governo, il che nella pratica significa che i coloni possono costruire senza nessun intervento del governo israeliano. Per la fortuna dei coloni, la casa attualmente in costruzione si trova proprio su quel pezzo di terra. La decisione presa dall’esercito israeliano ha provocato molta rabbia tra le famiglie palestinesi. Un avvocato della ONG israeliana Taayush porterà il caso davanti ad una corte israeliana. Il conflitto su questo pezzo di terra segna le vite di queste famiglie da oltre sei anni. Ogni anno gli alberi da frutta vengono tagliati e in alcuni casi del veleno è stato usato per impedire il raccolto. Nel 2008, otto bambini sono stati ricoverati in ospedale per aver bevuto del latte di una capra che aveva mangiato su queste terre avvelenate. In molte occasioni si sono verificati casi di aggressioni fisiche, incluso il pestaggio di bambini (il più recente nella giornata di ieri), e l’uso di spray al peperoncino contro persone anziane della famiglia Tamimi. Nonostante i comportamenti aggressivi dei coloni, su queste terre le autorità israeliane hanno sempre arrestato unicamente dei palestinesi. Il mese scorso, tre figli della famiglia Tamimi sono stati arrestati per aver filmato dei coloni che entravano sulle terre di proprietà della famiglia. Circa sei mesi fa, Shakir, Shukri e Shihab Tamimi sono stati interrogati nel carcere di Ofer con l’accusa di aver picchiato dei bambini dei coloni. Dopo 24 ore sono stati rilasciati, dopo che delle riprese video dell’accaduto hanno dimostrato che in realtà erano stati i bambini dei coloni ad aggredire i palestinesi. I coloni non hanno subito nessuna ripercussione per questi comportamenti, il che è tipico della protezione di questi coloni estremisti illegali da parte dei soldati e della polizia, anche quanto agiscono fuori legge. Le famiglie ora sono in attesa di un po’ di giustizia nelle corti israeliane.

 

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