Bambini di Beit Ummar bersaglio dei militari israeliani

30 luglio 2016 |International Solidarity Movement, al-Khalil team | Beit Ummar, Palestina occupata

Beit Ummar, un piccolo paese poco fuori di Hebron, ha una popolazione di appena 18.000 persone, circa 200 dei quali sono imprigionati, con 6o dei quali al di sotto di 18 anni. Questi bambini sono spesso in detenzione amministrativa per oltre un anno a titolo gratuito e ripetutamente la polizia sembra arrestare tutti i maschi di una famiglia alla volta, creando così un disastro economico e traumatico per la famiglia. Molti di questi giovani adulti sono stati costretti a fare gli esami nella prigione, e questi incanceraziomi a lungo termine colpiscono la salute mentale di molti bambini della zona, mentre minano anche seriamente le loro possibilità di una buona educazione.

La famiglia Awad è stata presa di mira dalla polizia a causa della posizione della loro casa vicino al posto di blocco. Per molti mesi entrambi i loro 2 giovani figli e il padre somo stati in carcere, lasciando la madre a seguire il negozio e la casa da sola. Una notte di ottobre 2015 sono stati tutti arrestati per lancio di pietre e portati in un centro militare dove il padre è stato bendato e colpito con un vecchio fucile, successivamente ha trascorso 2 giorni in ospedale prima di essere trasferito in una cella. Per il loro figlio più giovane Muhanned questa è la sua terza volta in prigione dopo essere stato arrestato quando aveva 13, poi 15 e questa volta 17 anni. Dopo aver sperimentato vasta violenza fisica da parte dei militari quando aveva 13 anni, che lo ha portato ad una causa contro i militari nella corte suprema di Israele, la sua famiglia ha solo il desiderio di vederlo in modo sicuro lontano dalle molestie dell’esercito. Avendo enormi quantità di denaro da pagare (5000) shekel per il rilascio del padre e del figlio maggiore questo mese,  ancora non aspettano che il loro figlio più giovane possa essere rilasciato dalla prigione. Nonostante sia stato rilasciato, i militari hanno visitato la casa 3 volte questo mese, costringendo il padre ad accompagnarli al centro per l’indagine, ogni volta lasciando la famiglia con la paura di un successivo arresto.

Mentre Medici senza frontiere e le autorità locali stanno cercando di aiutare i giovani che escono dal carcere attraverso programmi di terapia e di educazione, le ripercussioni di questi arresti sono inquietante per questa piccola città. Le proteste settimanali a Beit Ummar, che è circondata da un ampio gruppo di insediamenti illegali israeliani, sembra aver spinto l’esercito ad arrestare le famiglie locali che vivono in prossimità del punto delle dimostrazioni, nonostante queste famiglie siano assenti da qualsiasi manifestazione. L’influenza dei militari e dei coloni su tanti aspetti della vita del villaggio va  dalla scarsità d’acqua, agli attacchi da parte dei coloni, accompagnati dall’alto tasso di incarcerazione e un aumento della tensione e della disperazione all’interno del villaggio.

Gli arresti di questi giovani uomini hanno gravi conseguenze sulla loro vita e la loro famiglia e il loro trattamento in carcere spesso viola il diritto internazionale, questo è chiaramente il momento per le autorità israeliane di essere responsabili per il loro trattamento illegale di questi giovani palestinesi.

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