19 gennaio 2022
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I soldati israeliani hanno sfrattato con la forza una famiglia palestinese dopo aver fatto irruzione nella loro casa a Sheikh Jarrah, ha riferito l’agenzia di stampa Wafa.
Circa una dozzina di agenti di polizia sono arrivati a casa della famiglia Salhiya nelle prime ore del mattino, trascinando fuori 15 residenti palestinesi e procedendo alla demolizione della casa con un bulldozer.
La mossa arriva nonostante la comunità internazionale, compresa l’Unione Europea, abbia chiesto a Israele di consentire alla famiglia Salhiya di rimanere, dopo che Mahmoud Al-Salhiya ha minacciato di dar fuoco a se stesso e alla sua famiglia per protestare contro l’ordine di sgombero israeliano.
“Non ce ne andremo. Vivremo o moriremo. Mi darò fuoco con il carburante”, ha detto Salhiya in un video che è circolato sui social media.
“Il comune (israeliano) vuole allontanare una famiglia dalla loro casa per creare scuole. Per chi sono le scuole? Scuole per loro, per gli ebrei”, ha spiegato.
“Chiunque si avvicini, darò fuoco alla casa, che è piena di tubi del gas, e bombarderò la casa con chiunque c’è dentro”, ha avvertito.
I tentativi, durati anni, da parte della famiglia di revocare l’ordine sono falliti.“Come ladri nella notte, gli agenti sono arrivati per sfrattare la famiglia Salhiya e a gettarli in una strada gelata. Queste sono le vite dei palestinesi a Gerusalemme est”, ha detto il parlamentare Meretz, Mossi Raz, subito dopo lo sgombero di mercoledì mattina.
La famiglia Salhiya fu originariamente espulsa dalla loro casa nel quartiere di Ein Karem a Gerusalemme Ovest nel 1948, durante la pulizia etnica sionista del villaggio.
Hanno comprato una nuova casa negli anni ’50 nel quartiere di Sheikh Jarrah, circa un decennio prima che Israele occupasse e annettesse — illegalmente — l’area. Ora, la municipalità di Gerusalemme, gestita da Israele, li ha espulsi, ancora una volta.
Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha rilasciato oggi una dichiarazione in seguito allo sgombero della famiglia Salhiya, chiedendo all’amministrazione statunitense “di assumersi le proprie responsabilità e di intervenire immediatamente per fermare questi continui crimini israeliani contro il nostro popolo a Gerusalemme, in particolare nel quartiere di Sheikh Jarrah, che è soggetto a una politica di discriminazione razziale che il mondo non ha mai visto prima”.
Ha aggiunto: “La demolizione, lo sfollamento e l’intimidazione dei cittadini a Gerusalemme a cui sta assistendo il quartiere di Sheikh Jarrah mettono alla prova l’amministrazione Biden e i suoi obblighi, traducendone le parole in fatti, e questo dovrebbe essere fatto facendo pressione sull’israeliano governo di occupazione per fermare la sua politica di pulizia etnica contro il popolo palestinese e per risparmiare alla regione ancora più tensioni ed escalation”.