La giornalista veterana uccisa Shireen Abu Akleh è stata premiata con la denominazione di strade e borse di studio

21 agosto 2022

https://www.middleeastmonitor.com/20220821-slain-veteran-journalist-shireen-abu-akleh-honoured-with-street-naming-scholarships/

Un ritratto della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, uccisa dalle forze israeliane, dipinto durante i preparativi per la visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Betlemme, in Cisgiordania, il 14 luglio 2022 [Issam Rimawi – Agenzia Anadolu]

Più di 100 giorni dopo l’assassinio di Shireen Abu Akleh a Jenin, centinaia di palestinesi e sostenitori si sono radunati a Ramallah per inaugurare una strada intitolata alla giornalista veterana palestinese.

La strada è sulla via che Abu Akleh era solita percorrere quotidianamente per andare a lavoro presso l’ufficio della rete Al-Jazeera a Ramallah, e da dove riportava in diretta gli incidenti in Palestina.

Il consiglio municipale della città di Ramallah ha annunciato la nuova strada alla presenza della famiglia e dei sostenitori di Abu Akleh, insieme a un monumento nel luogo in cui si metteva durante i suoi rapporti.

Il memoriale riflette il simbolismo di Abu Akleh nella memoria collettiva dei palestinesi, poiché la considerano ancora la loro voce. La portavoce del Ramallah Municipal, Maram Totah, ha affermato che i nomi delle strade sono un modo per onorare coloro che hanno compiuto l’ultimo sacrificio al servizio della causa palestinese poiché le strade cittadine prendono sempre il nome da martiri e combattenti che hanno portato il loro messaggio nelle loro vite e nella loro morte.

“Shireen è stata una benefattrice eccezionale. Ha mantenuto viva la voce dei palestinesi e non ha mai smesso di raccontare al mondo i crimini commessi dall’occupazione contro le persone palestinesi”, ha detto Totah. “Aveva un posto speciale nel cuore della gente della città. Partecipava alle attività sociali con loro e questo suo memorial a Ramallah vuole onorare lei e tutti i martiri della stampa palestinese”, ha aggiunto Totah.

Oltre a Ramallah, molte città palestinesi hanno intitolato strade e piazze centrali ai martiri della Cisgiordania e della striscia di Gaza. Diverse università hanno lanciato borse di studio e premi con il nome di Abu Akleh, tra cui Birzeit University, Al-Quds University e Arab American University di Jenin e Beirut.

Abu Akleh ha vissuto e lavorato a Ramallah. Le sue foto e i murales che portano la sua immagine sono ovunque in Cisgiordania. Le famiglie hanno anche dato nome ai loro figli in omaggio alla giornalista veterana, per esprimere l’effetto infinito e la presenza della sua voce nei loro ricordi.

La famiglia Thabet di Rafah, nella striscia di Gaza meridionale, ha chiamato le loro figlie gemelle Shireen e Jenin, pochi giorni dopo l’assassinio di Abu Akleh . “Ci è mancata la sua voce durante gli ultimi attacchi israeliani contro Gaza. Era la nostra voce forte e attraverso la sua copertura, il mondo ha sentito parlare della nostra continua sofferenza”, ha detto all’agenzia Anadolu il padre delle bambine, Mohammad.

“Rendo onore ai suoi sforzi durante le dure notti nelle strade e negli ospedali, per fare foto e riportare notizie”. Dopo l’ultimo attacco israeliano a Gaza, la casa di Thabet è stata demolita e le sue figlie di 3 mesi sono rimaste ferite.

“Nonostante questa dura vita sotto l’occupazione, siamo una nazione senza fine. Se l’esercito israeliano ha ucciso Shireen, ci sono migliaia di Shireen. Ho chiamato mia figlia Shireen perché quando dai a tuo figlio un nome da martire garantisci la sua educazione”, ha aggiunto Thabet.

La famiglia di Abu Akleh sta ancora cercando di ottenere giustizia chiedendo un’indagine statunitense che sperano porti all’assegnazione di responsabilità.

Il mondo celebra il 21 agosto come Giornata internazionale della memoria e del tributo alle vittime del terrorismo. Nonostante la condanna globale del terrorismo, le vittime dell’occupazione israeliana in Palestina sono in continua lotta per far sentire la loro voce. 

Per loro, Abu Akleh era la loro speranza di non essere dimenticati o trascurati, ed è stata uccisa mentre difendeva i palestinesi. Gli attacchi israeliani contro i giornalisti palestinesi sono aumentati nell’ultimo anno. Il Centro palestinese per le libertà e lo sviluppo (MADA) ha documentato 368 incidenti contro giornalisti palestinesi, con 155 violazioni dirette che variavano tra ferite e omicidi.

Tre giornalisti sono stati uccisi durante l’ultima guerra contro Gaza ad agosto con 33 sedi dei media attaccate da attacchi aerei. Dall’inizio del 2022 sono state documentate più di 100 aggressioni contro giornalisti, la maggior parte delle quali a Gerusalemme e Jenin ad aprile.

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