L’occupazione israeliana installa un sistema di armi telecomandate al checkpoint di Hebron, allarmando i palestinesi

https://palestineonline.org/                 26 settembre 2022
Secondo un rapporto, il sistema d’arma al posto di blocco di Shuhada Street può sparare granate stordenti e gas lacrimogeni, nonché proiettili con punta di spugna.

Le forze israeliane hanno recentemente posizionato un sistema d’arma controllato a distanza a un posto di blocco a Hebron, nella Cisgiordania occupata, ha riferito il quotidiano israeliano Haaretz.

Il dispositivo ha causato ansia ai palestinesi che vivono in Shuhada Street, un luogo dove vivono molti coloni israeliani estremisti, che molestano regolarmente i palestinesi.

Il sistema telecomandato è realizzato dalla società Smart Shooter e può sparare granate assordanti e gas lacrimogeni oltre a proiettili a punta di spugna.

“Il sistema è stato collocato al centro di un’area densamente popolata, con centinaia di persone di passaggio”, ha detto ad Haaretz Issa Amro, fondatore di Youth Against Settlements, che è di Hebron.

“Qualsiasi guasto di questa tecnologia potrebbe avere un impatto su molte persone”.

Amro ha affermato di vedere questo come “parte di una transizione dal controllo umano a quello tecnologico” e ha affermato che i palestinesi sono diventati un mezzo per “l’industria militare hi-tech” di Israele per sperimentare e allenarsi.

Un portavoce dell’esercito israeliano ha detto ad Haaretz che stava “esaminando la possibilità di utilizzare sistemi controllati a distanza per l’impiego di misure approvate di dispersione della folla”, che “non include il controllo remoto di spari”.

Questo faceva parte dei “preparativi migliorati” dei militari per opporsi a “quelli che perturbano l’ordine nella zona”, ha detto il portavoce.

Israele riceve regolarmente critiche globali per il suo uso di tecnologie avanzate contro i palestinesi.

Secondo un rapporto del Washington Post del 2021, ha iniziato a utilizzare un sistema di riconoscimento facciale chiamato “Blue Wolf” contro i palestinesi in Cisgiordania.

La tecnologia si basa su informazioni come numeri di identità e indirizzi, ma anche sulle percezioni negative dei soldati israeliani nei confronti del comportamento dei palestinesi che incontrano.

Le forze israeliane hanno anche iniziato a utilizzare un drone nel 2018 in grado di sparare gas lacrimogeni contro i manifestanti nella Striscia di Gaza assediata.

L’anno scorso, secondo The Defense Post, ha inviato un “robot semi-autonomo” con una mitragliatrice alla frontiera tra Gaza e Israele.

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