Raccolta fondi: International Solidarity Movement

Stiamo raccogliendo 15.000 sterline (account Just Giving creato da compagne e compagni nel Regno Unito) per continuare il nostro lavoro vitale sul campo in Palestina e nel mondo. 

Link alla campagna di raccolta fondi: Crowdfunding to continue our vital work on the ground in Palestine and worldwide. on JustGiving

Un appello a sostegno dell’International Solidarity Movement per continuare il nostro lavoro sul campo in Palestina e nel mondo.

*Chi siamo*

L’International Solidarity Movement (ISM) è un movimento guidato dai palestinesi impegnato a resistere all’oppressione e all’espropriazione sistematica e radicata da tempo della popolazione palestinese, utilizzando metodi e principi non violenti e di azione diretta. Fondata nell’agosto 2001, l’ISM mira a sostenere e rafforzare la resistenza popolare palestinese lavorando strettamente a fianco dei palestinesi negli uliveti, nei tragitti scolastici, nelle manifestazioni, nei villaggi attaccati, nelle case demolite o dove i palestinesi sono soggetti a continue molestie o attacchi di soldati e coloni, nonché numerose altre situazioni.

Tutti i volontari dell’ISM devono accettare di lavorare nel rispetto dei quattro principi fondanti, i cui dettagli possono essere trovati sul nostro sito web:

  • guida palestinese,
  • nonviolenza,
  • consenso e
  • anti-oppressione.

*Cosa facciamo?*

Gli obiettivi principali dell’ISM nell’offrire sostegno alla resistenza palestinese all’apartheid e alla loro richiesta di libertà sono duplici:

1. AZIONE DIRETTA: partecipare a manifestazioni guidate dai palestinesi, interrompere in modo creativo l’attività delle forze di occupazione israeliane, accompagnare i bambini a scuola e gli agricoltori nei loro campi, risiedere con o vicino a famiglie le cui case sono minacciate di sfratto, demolizione o molestie da parte dei coloni e rispondere agli appelli palestinesi all’azione.

2. DOCUMENTAZIONE: documentare e riferire ai media locali e internazionali sulla vita quotidiana sotto l’apartheid e sulle innumerevoli violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale da parte dell’esercito e dei coloni israeliani. Gli attivisti scattano foto, scrivono report e diari che vengono condivisi sul nostro sito web e sui social media. La necessità di documentazione non è solo quella di dimostrare che sono in corso azioni illegali e ingiuste, ma anche di fornire un reale mezzo di prova per l’assunzione di responsabilità nei confronti della polizia e dei tribunali, caso per caso. Gli ISMer si impegnano anche a condividere le loro esperienze quando tornano nei loro paesi d’origine, attraverso interviste e discorsi.

*Perché ora?*

Nelle settimane trascorse da quando Israele ha iniziato il suo attacco a Gaza nell’ottobre 2023, le forze di occupazione hanno approfittato dello stato di emergenza per intensificare la violenza e lo sfollamento dei palestinesi in Cisgiordania. Soldati e coloni hanno sistematicamente demolito le case, effettuato raid notturni, attaccato e ucciso palestinesi in tutta la regione. Non c’è quasi nessuna copertura mediatica internazionale in Cisgiordania a causa della situazione a Gaza, e molte organizzazioni per i diritti umani hanno dovuto lasciare la zona. Gli attivisti dell’ISM sul campo continuano il loro lavoro vitale in solidarietà con i palestinesi, riportando le loro testimonianze oculari delle atrocità quotidiane commesse dai soldati e dai coloni israeliani, amplificando le voci dei palestinesi e rispondendo agli appelli all’azione guidati dai palestinesi locali.

Come ha detto un residente di Masafer Yatta a un volontario dell’ISM: “Ciò che sta accadendo è diverso da qualsiasi cosa prima; nessuno può prevedere cosa porterà il domani. Sembra che non ci siano aperture alla speranza o una visione chiara del domani in questo momento… Le persone sopportano sofferenze immense, nonostante la copertura mediatica limitata di questi eventi angoscianti. Sorge la domanda: quanto ancora dovranno resistere i palestinesi prima che il mondo se ne accorga e agisca?”

Ci impegniamo ora, come sempre, a essere solidali con i palestinesi in tutta la Palestina occupata e ad ascoltare le loro richieste, sia che si tratti di una presenza protettiva, di testimonianza dei crimini dell’occupazione e di registrazione delle violazioni dei diritti umani, o di partecipazione diretta a azione.

*A cosa serviranno i soldi?*

– Affittare un appartamento ad uso dei volontari ISM

– Contribuire alle spese di viaggio, telefono e altre spese per gli organizzatori palestinesi dell’ISM

– Creare un bacino di solidarietà per consentire ai membri internazionali dell’ISM di rimanere in Palestina per periodi di tempo più lunghi e di avere una presenza costante in Cisgiordania.

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