5 novembre 2023
Eradicating people from Gaza – International Solidarity Movement (palsolidarity.org)

I danni dopo che un convoglio di ambulanze è stato colpito all’ingresso dell’ospedale al-Shifa a Gaza City. Da: media palestinesi
L’assalto a Gaza non si ferma e guadagna ritmo. Negli ultimi giorni gli attacchi aerei, terrestri e marittimi hanno causato la morte di centinaia di persone. La maggior parte dei morti e dei feriti sono donne e bambini.
Al 4 novembre, il numero delle persone uccise era di 9.485, di cui 3.900 bambini e 7.000 su oltre 24.000 feriti. Non è difficile immaginare che questa sia solo la punta dell’iceberg e che molti altri siano sepolti sotto montagne di macerie di case distrutte.
Recentemente il mondo è stato testimone di un massacro di massa di persone nel campo profughi di Jabaliya, le cui rovine continuano ad essere martellate causando ulteriori morti e feriti.
Il 4 novembre è stata bombardata una scuola delle Nazioni Unite nel campo di Jabaliya, dove centinaia di persone si erano rifugiate nella speranza di trovare un po’ di sicurezza. La mancanza di personale, attrezzature, medicinali e beni di prima necessità come carburante (a cui Israele vieta l’ingresso nella Striscia), elettricità e acqua, che Israele ha disabilitato e danneggiato, ha portato alla chiusura di 16 dei 35 ospedali di Gaza. In questo periodo di straordinaria domanda di servizi medici, gli ospedali ancora operativi sono sull’orlo del collasso.
L’attentato del 4 novembre sulle aree esterne degli ospedali pediatrici di Al Quds e Al Naser accelererà sicuramente il processo di eliminazione dei servizi medici. Il 3 novembre abbiamo avuto una grande carneficina e bombardamenti di persone e ambulanze ai cancelli del più grande ospedale di Gaza, Al Shifa, così come attentati vicino all’ospedale Al-Quds e all’ospedale indonesiano nella città di Gaza e nei governatorati di Gaza settentrionale.
Anche l’occupazione israeliana sta affamando e negando l’acqua alla popolazione di Gaza, un’azione omicida tanto quanto lo sgancio di bombe. La mancanza di carburante significa anche mancanza di comunicazione poiché le persone non possono caricare i propri telefoni.
Il governo israeliano sta compiendo un genocidio, come molti esperti e organizzazioni hanno definito (vedi intervento di Raz Segal, appello di JVP – ndr. in inglese), a volte con il pretesto di distruggere Hamas, quando è chiaro che l’obiettivo è distruggere la comunità e “ripulire” Gaza dai suoi abitanti (come hanno dimostrato gli appelli a bombardare Gaza e il piano trapelato per espellere tutti i palestinesi da Gaza).
Non mancano le proteste e i richiami al fatto che attaccare scuole e ospedali è un crimine di guerra, ma coloro che hanno il potere di fermarli e renderli responsabili delle loro azioni, finora non sono riusciti a farlo.