L’Associazione Americana dei Professori Universitari abbandona la posizione insostenibile contro i boicottaggi accademici

12 agosto 2024 – Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI)

American Association of University Professors Scraps Untenable Position Against Academic Boycotts | BDS Movement

L’AAUP inverte la politica imperfetta e riconosce come coloro che lavorano per proteggere Israele dalla responsabilità abbiano abusato di quella politica per minare le campagne di principio per porre fine alla complicità dell’università nei gravi crimini di Israele contro i palestinesi.

dal sito bdsmovement.net

La Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI) elogia l’Associazione americana dei professori universitari (AAUP) per aver abbandonato la sua politica faziosa e immorale di opposizione ai boicottaggi accademici, che mirava principalmente a proteggere le università israeliane dalla responsabilità per le loro gravi violazioni dei diritti umani.

PACBI rende omaggio a tutti coloro che hanno lavorato instancabilmente per spingere l’AAUP a cambiare posizione, così come agli accademici coscienziosi, agli studenti e alle associazioni accademiche progressiste che per anni hanno sostenuto la fine della complicità istituzionale accademica degli Stati Uniti con il regime israeliano di colonialismo di insediamento e apartheid durato 76 anni e, nel frattempo, hanno sfidato l’ipocrisia dell’AAUP. Senza le loro persistenti proteste e sfide intellettuali, senza gli accampamenti guidati dagli studenti che hanno rivitalizzato le campagne universitarie per il boicottaggio accademico e il disinvestimento in risposta al genocidio di Gaza da parte di Israele, l’AAUP non avrebbe invertito la sua politica eticamente e logicamente insostenibile.

In effetti, l’opposizione dell’AAUP, ormai defunta, al boicottaggio accademico di Israele, formalizzata in una dichiarazione generale del 2005 che sosteneva che un tale boicottaggio ovunque viola intrinsecamente la libertà accademica, era immorale, razzista e concettualmente imperfetta. Per proteggere il regime di colonialismo di insediamento e apartheid di Israele dal crescente impatto del movimento BDS nei circoli accademici, la posizione dell’AAUP ha privilegiato la libertà accademica rispetto a tutte le altre libertà, contraddicendo le norme internazionali fondamentali stabilite dalle Nazioni Unite. Ha trasformato il libero flusso di idee in un valore assoluto e incondizionato, in conflitto con la concezione di libertà accademica accettata a livello internazionale. Ha svalutato le vite e i diritti effettivi dei palestinesi come inferiori in valore all’ipotetica violazione della libertà accademica degli studiosi ebrei-israeliani che il boicottaggio accademico potrebbe generare.

Eliminando la sua politica non etica, che è stata, presumibilmente di proposito, usata per sopprimere la libertà accademica di molti che chiedevano BDS contro Israele, la nuova posizione dell’AAUP riconosce l’ovvio. Accetta finalmente che i boicottaggi accademici che prendono di mira istituzioni profondamente implicate in gravi violazioni dei diritti umani possano essere legittimi “per proteggere e promuovere la libertà accademica e i diritti fondamentali di colleghi e studenti che vivono e lavorano in circostanze che violano quella libertà e uno o più di quei diritti”.

Permettendo che la sua politica scorretta resistesse per quasi 20 anni, l’AAUP ha contribuito a proteggere dall’obbligo di rendere conto il violento sistema israeliano di oppressione coloniale dei palestinesi indigeni e il ruolo che le sue istituzioni accademiche hanno avuto nella progettazione, implementazione, giustificazione e imbiancatura di tale sistema, perpetuandolo così.

Il fallimento dell’AAUP nell’appoggiare ora l’appello palestinese a boicottare le università israeliane complici, che finalmente riconosce come legittime, anche se la violenza di Israele culmina nel primo genocidio trasmesso in diretta streaming al mondo, che ha incluso bombardamenti di scuole, case e carestia progettata, è un profondo fallimento etico nel fare ammenda per il danno che la politica razzista dell’AAUP ha fatto ai palestinesi e alla nostra lotta per l’emancipazione dalla sottomissione coloniale.

Tuttavia, accogliamo con favore l’inversione di tendenza da parte dell’AAUP della politica sbagliata e il suo riconoscimento di come coloro che lavorano per proteggere Israele dalla responsabilità abbiano abusato di tale politica per minare le campagne di principio per porre fine alla complicità universitaria nei gravi crimini di Israele contro i palestinesi. Esortiamo tutti gli accademici e le associazioni e i sindacati accademici a lavorare per porre immediatamente fine a tale complicità boicottando tutte le università israeliane e disinvestendo da tutte le aziende che sono complici dei crimini di guerra, dei crimini contro l’umanità o del genocidio di Israele.

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