1 ottobre 2024
Gaza Journalist Wafa al-Udaini, Husband And 2 Kids Martyred in Israeli Bombing – Clarion India
GAZA CITY – Le forze di occupazione israeliane hanno assassinato la famosa giornalista Wafa al-Udaini in un bombardamento della sua casa a Deir Al-Balah.
Wafa, suo marito Munir Attia Darwish al-Adini e i loro due figli, Tamim e Balsam, sono stati martirizzati dopo il bombardamento della loro casa nel centro di Gaza.
In una dichiarazione, il Palestinian Media Forum (PMF) ha attribuito agli attacchi israeliani il martirio dell’attivista dei media che era in prima linea nel trasmettere la narrazione e la storia palestinese ai media stranieri, aggiungendo che la famiglia è stata uccisa a seguito di un bombardamento israeliano.
Il forum ha affermato che Wafa al-Udaini ha dedicato la sua vita e i suoi sforzi a lavorare con i media internazionali tramite la scrittura di articoli, il dialogo e l’interazione con attivisti stranieri, conferenze online, mostre fotografiche e concorsi di cortometraggi per spiegare la prospettiva palestinese.
“Con il martirio di questa importante figura mediatica, i media nazionali hanno perso una voce libera per la Palestina e il suo popolo che lotta per la libertà e l’autodeterminazione”, ha affermato il PFM in una dichiarazione.
Fondatrice del gruppo del 16 ottobre, Wafa ha dedicato la sua vita a fare da mentore ai giovani professionisti dei media a Gaza, sottolineando l’importanza della verità nel giornalismo.
Wafa ha guadagnato notorietà per la sua copertura della Grande Marcia del Ritorno, scrivendo coraggiosamente per diverse piattaforme mediatiche, tra cui il Palestine Chronicle, dove ha catturato il dolore, la resistenza e la speranza del suo popolo.
Attraverso le sue parole e azioni, è stata sia una narratrice che un simbolo della lotta palestinese per la libertà.
Wafa al-Udaini si unisce alla carovana di martiri che lavoravano nei media il cui numero è aumentato a 174 giornalisti dall’inizio dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza subito dopo il 7 ottobre 2023 e che ha provocato l’uccisione di oltre 41.000 persone e il ferimento di oltre 96.000 persone.
Il Palestinian Media Forum ha rinnovato il suo appello a proteggere i giornalisti e a consentire loro di svolgere il loro dovere professionale in conformità con le leggi internazionali e le carte umanitarie, e ha chiesto di ritenere l’occupazione israeliana responsabile dei suoi crimini in corso.
Il Palestinian Media Forum ha sottolineato la continuazione del messaggio e della copertura mediatica, indipendentemente da quanto grandi siano i sacrifici e le sfide, indicando che il deliberato attacco israeliano ai giornalisti palestinesi non indebolirà la loro determinazione né distoglierà la loro bussola dalla Palestina. – Agenzie