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7 novembre 2024
Queste bombe hanno danneggiato gravemente i componenti ambientali, rappresentando una grave minaccia per la salute degli esseri umani e della fauna selvatica.
L’esercito israeliano ha sganciato oltre 85.000 tonnellate di bombe sulla Striscia di Gaza dall’ottobre 2023, superando la quantità di esplosivi utilizzati nella seconda guerra mondiale, ha affermato l’Environmental Quality Authority.

Israele continua a compiere massacri contro i civili palestinesi a Gaza. (Foto: Mahmoud Ajjour, Palestine Chronicle)
In una dichiarazione rilasciata per celebrare la Giornata internazionale delle Nazioni Unite per la prevenzione dello sfruttamento dell’ambiente in guerra e nei conflitti armati, l’organizzazione palestinese ha sottolineato che “i bombardamenti israeliani in corso sulla Striscia di Gaza hanno portato alla distruzione di vaste aree di terreni agricoli e alla contaminazione del suolo con sostanze chimiche tossiche che ostacoleranno l’agricoltura per decenni”.
L’organizzazione ha sottolineato che “la quantità supera quella utilizzata nella seconda guerra mondiale”, aggiungendo che l’esercito israeliano ha impiegato una serie di armi e munizioni, in particolare il fosforo bianco, proibito dal diritto internazionale dalla Convenzione delle Nazioni Unite su alcune armi convenzionali.
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Questi attacchi hanno danneggiato gravemente i componenti ambientali, rappresentando una grave minaccia per la salute degli esseri umani e della fauna selvatica.
Acqua inquinata
L’organizzazione ha anche indicato che i danni alle infrastrutture idriche hanno causato perdite di acqua inquinata nelle falde acquifere, prefigurando una catastrofe sanitaria e ambientale che minaccia di mettere in pericolo i residenti per le generazioni a venire.
‘Partner in This Crime’ – Euro-Med Says Israel Dropped US-Made Bombs on Tented Gaza Camp
A fine aprile, l’Euro-Med Human Rights Monitor con sede a Ginevra ha riferito che si stimava che Israele “avesse sganciato più di 70.000 tonnellate di esplosivi sulla Striscia di Gaza oltre alle sue operazioni di demolizione, con conseguente distruzione di tutti gli edifici a una distanza massima di un chilometro a est e a nord della Striscia per creare una cosiddetta zona cuscinetto”.
A settembre, Euro-Med ha riferito che gli aerei da guerra israeliani avevano sganciato tre bombe MK-84 da 2.000 libbre (900 kg) di fabbricazione statunitense su un campo tendato nell’area di al-Mawasi di Khan Yunis a mezzanotte, mentre i civili dormivano.
Rapporto ONU
Secondo una valutazione preliminare pubblicata dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) a giugno, gli impatti ambientali della guerra di Israele a Gaza sono senza precedenti, con una stima di 39 milioni di tonnellate di detriti generati dal conflitto.
La valutazione preliminare ha rilevato che la guerra “annulla i recenti, seppur limitati progressi nei sistemi di gestione ambientale di Gaza”. Ciò includeva lo sviluppo di impianti di desalinizzazione e trattamento delle acque reflue, una rapida crescita dell’energia solare e investimenti nel ripristino della zona umida costiera di Wadi Gaza.
Munizioni contenenti metalli pesanti e sostanze chimiche esplosive sono state distribuite nelle aree densamente popolate di Gaza, contaminando il suolo e le fonti d’acqua, afferma il rapporto.
Environmental Impact of Gaza War ‘Unprecedented’ – United Nations
Ciò ha rappresentato un rischio per la salute umana che persisterà a lungo dopo la cessazione delle ostilità, con ordigni inesplosi che presentano gravi rischi soprattutto per i bambini.
Genocidio in corso
Violando una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, Israele ha dovuto affrontare la condanna internazionale nel mezzo della sua continua offensiva brutale su Gaza.
Attualmente sotto processo davanti alla Corte internazionale di giustizia per genocidio contro i palestinesi, Israele sta conducendo una guerra devastante su Gaza dal 7 ottobre.
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Secondo il Ministero della Salute di Gaza, 43.469 palestinesi sono stati uccisi e 102.561 feriti. Inoltre, almeno 11.000 persone risultano disperse, presumibilmente morte sotto le macerie delle loro case in tutta la Striscia.
Israele afferma che 1.200 soldati e civili sono stati uccisi durante l’operazione Al-Aqsa Flood il 7 ottobre. I media israeliani hanno pubblicato resoconti che suggeriscono che molti israeliani sono stati uccisi quel giorno dal “fuoco amico”.
Le organizzazioni palestinesi e internazionali affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.
Carestia e sfollamento
La guerra israeliana ha provocato una grave carestia, soprattutto nel nord di Gaza, con la morte di molti palestinesi, per lo più bambini.
L’aggressione israeliana ha anche provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone da tutta la Striscia di Gaza, con la stragrande maggioranza degli sfollati costretti a trasferirsi nella densamente affollata città meridionale di Rafah, vicino al confine con l’Egitto, in quello che è diventato il più grande esodo di massa della Palestina dalla Nakba del 1948.
Più avanti nel corso della guerra, centinaia di migliaia di palestinesi hanno cominciato a spostarsi dal sud verso il centro di Gaza, alla continua ricerca di sicurezza.