15 dicembre 2024
Killings and arrests in latest Tubas raid – International Solidarity Movement
Tubas, Palestina – 9 dicembre.
Altre due persone sono state uccise da un missile lanciato da un drone a Tubas, nella Cisgiordania settentrionale. Questo porta il numero totale di palestinesi uccisi dall’esercito israeliano in Cisgiordania dal 7 ottobre a 810, tra cui 169 bambini, con oltre 6.450 feriti. Si tratta di uno dei periodi più sanguinosi in oltre un decennio, poiché l’intensità e la portata dell’occupazione militare dello stato di apartheid sono cresciute rapidamente.
L’incursione è iniziata con il personale delle Forze Speciali Israeliane che si è infiltrato nella città al mattino. Poco dopo, almeno 6 veicoli militari hanno bloccato la strada principale di Tubas, occupandola per circa 3 ore e mezza e impedendo il passaggio di persone e veicoli. I militari si sono posizionati con mitragliatrici puntate verso case e negozi. Prendevano di mira chiunque cercasse di avvicinarsi o passare, sparando proiettili veri e granate stordenti. Quattro persone sono state arrestate, bendate e tenute con le mani legate dietro la schiena prima di essere portate via. Una persona è stata rilasciata. Nel frattempo, due droni hanno volato a bassa quota per “monitorare i movimenti della popolazione”. Uno dei droni ha ucciso Khalil Magdi Al-Masri e Udi Radwan Daraghma, di 26 e 32 anni, nella zona di Al-Safah a nord della città. Le bombe sganciate li hanno uccisi all’istante, senza preavviso. L’esercito ha anche sequestrato i loro corpi, impedendo alle famiglie di piangere i loro cari.
La Palestine Red Crescent Society, un team medico di emergenza umanitaria che fa parte della Croce Rossa Internazionale, riferisce che i militari hanno bloccato i loro lavoratori e impedito loro di accedere al sito dell’attacco e di soccorrere eventuali feriti. Mentre si verificavano questi violenti attacchi, diversi giovani palestinesi locali hanno piazzato barricate fatte di pneumatici e cassonetti sulle strade laterali. Questo è stato un tentativo di limitare il movimento dei militari alla strada bloccata dagli stessi veicoli israeliani. Questo ha posto fine a uno degli attacchi (ora quotidiani) che l’esercito israeliano porta avanti in molte città e villaggi della Cisgiordania. Giorno e notte, l’esercito israeliano fa irruzione nelle case palestinesi per effettuare arresti e perquisizioni, o semplicemente per rompere la pace e la sicurezza che le comunità costruiscono insieme. Questo per mostrare ai palestinesi che stanno vivendo sotto occupazione militare.
La guerra a bassa intensità che Israele sta conducendo in Cisgiordania miete vittime ogni giorno: nella sola cittadina di Tubas, dal 7 ottobre 2023, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso 66 persone. Diverse altre decine sono state arrestate.
Pochi giorni prima, la città di Tubas era stata bersaglio di un altro violento raid israeliano: martedì 3 dicembre, l’esercito di Tel Aviv aveva fatto irruzione nell’ospedale turco di Tubas, arrestando diversi dottori tra cui il direttore del centro medico. L’attacco dell’esercito israeliano è avvenuto dopo che un drone israeliano aveva colpito un’auto uccidendo due giovani palestinesi e ferendone un terzo nella città settentrionale di Aqaba. L’ambulanza aveva trasportato i feriti e il deceduto all’ospedale turco. Nel tentativo di prendere i corpi dei giovani martiri e arrestare l’uomo ferito, l’esercito israeliano ha tenuto in ostaggio l’intero ospedale e le strade circostanti per ore, rompendo diverse finestre all’interno dell’edificio, minacciando il personale e scatenando il panico. Numerose volte, è stato aperto il fuoco all’interno dell’ospedale, arrivando persino a ferire uno dei civili radunati nel cortile della struttura. I dottori sono stati arrestati e in seguito rilasciati; intervistati da Middle East Eye, hanno riferito di aver ricevuto insulti, percosse e minacce di morte dall’esercito israeliano, se non avessero consegnato i corpi degli uomini che avevano precedentemente ucciso e ferito. Dopo che i militari hanno lasciato la struttura, si sono tenuti i funerali dei due giovani uccisi per impedire un nuovo tentativo di rubare i corpi. La situazione in Cisgiordania sta diventando sempre più tesa. I continui attacchi orribili, le morti e gli arresti creano paura per ciò che li aspetta.
Questa situazione disperata è aggravata dalle ultime dichiarazioni del governo israeliano e del ministro delle Finanze Smotrich, che parlano apertamente di un piano per annettere la Cisgiordania a Israele entro il 2025. Inizierebbero con lo smantellamento dell’Amministrazione civile durante la presidenza di Donald Trump, un passo fondamentale verso l’annessione. Questi annunci di intenzione di violare il diritto internazionale e annettere la Cisgiordania non danno alcuna speranza di porre fine all’occupazione militare e all’apartheid. Al contrario, sembrano servire solo ad aggravare la situazione già intensa per i palestinesi che vivono nelle loro case in Cisgiordania.