Comunicato in solidarietà ai compagni e le compagne milanesi

Ieri, 11 Gennaio 2021, è iniziato a Milano il processo contro i compagni e le compagne antifasciste milanesi.

Tra i capi d’imputazione c’è l’incitamento all’odio razziale per aver contestato la presenza di bandiere israeliane al corteo del 25 aprile 2018, durante la celebrazione dell’anniversario della liberazione dal fascismo.

Si tratta di un processo di natura puramente politica che si inserisce in un pericoloso trend  per tutti e tutte coloro che, quotidianamente, lottano in questo e in altri paesi contro il regime coloniale di apartheid israeliano.

Differentemente da altri paesi europei, in Italia i gruppi sionisti non sono ancora riusciti a fare equiparare antisionismo ed antisemitismo a livello giuridico. Tuttavia questo tipo di processi punta a creare un precedente che possa inserire l’equiparazione de facto e che agisca come deterrente repressivo nei confronti delle persone che lottano contro le politiche neofasciste israeliane.

Il regime israeliano, è necessario ricordarlo, è stato imposto nel 1948 sulle terre palestinesi occupate dalle milizie sioniste mediante l’espulsione e il genocidio delle popolazioni locali, ed è spinto dall’ideologia sionista, che ha connotazioni ideologiche di origine fascistoide.

Proprio queste dinamiche di segregazione razziale e violenza caratteristiche dello stato israeliano, ed incompatibili con l’antifascismo, hanno portato alle contestazioni del 25 aprile 2018.

Le pressioni dei fanatici pro-israele sulle istituzioni non basteranno a fermare la solidarietà nei confronti di un popolo che ormai da oltre un secolo subisce soprusi ed ingiustizie anche e soprattutto a causa dell’indifferenza (quando va bene) occidentale.

Solidarietà ai compagni e le compagne Milanesi.

Antifascismo è antisionismo.

Rete Italiana ISM

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