Sulla “violenza” e gli “scontri” tra palestinesi e Israele stato apartheid

11 maggio 2021 | Palestinian BDS National Committee (BNC)

https://bdsmovement.net/news/on-violence-clashes-between-palestinians-and-apartheid-israel 

La maggior parte dei media tradizionali stanno ripetendo a pappagallo la propaganda di Israele, stato di apartheid, che equipara moralmente la violenza dell’oppressore – una potenza nucleare –  alla resistenza degli oppressi.
In un capovolgimento della verità tipicamente coloniale, si maschera la violenza dell’apartheid israeliano parlando di “scontri violenti” tra le “due parti”.

Ecco 3 punti chiave da ricordare e segnalare o quando confuti questo mito:

Come dice l’educatore e filosofo brasiliano Paulo Freire,

  1. “Con l’instaurazione di un rapporto di oppressione, la violenza è già iniziata. Mai nella storia la violenza è stata iniziata dagli oppressi. Come potrebbero essere gli iniziatori, se essi stessi sono il risultato della violenza? … Non ci sarebbero stati oppressi se non ci fossero state precedenti situazioni di violenza a stabilire la loro sottomissione. La violenza è iniziata da coloro che opprimono, che sfruttano, che non riconoscono gli altri come persone, non da coloro che sono oppressi, sfruttati e non riconosciuti”.
  2. Poiché l’oppressione è la causa principale della violenza, per porre fine a tutta la violenza – quella dell’oppressore e quella degli oppressi – dobbiamo agire per porre fine all’oppressione. Smascherare e porre fine alla complicità nel regime israeliano di apartheid, colonialismo e occupazione militare sono le forme di intervento più etiche e strategiche per porre fine all’oppressione e alla violenza.
  3. Coloro che, come l’amministrazione degli Stati Uniti e l’UE, non solo tacciono di fronte all’oppressione israeliana dell’apartheid, ma sono profondamente coinvolti nel renderla possibile attraverso il commercio, la cooperazione in materia di sicurezza militare e la protezione dal prendersi le proprie responsabilità, non hanno alcuna posizione morale per insegnare ai palestinesi oppressi come resistere all’oppressione. Sono complici nel commettere il crimine, in maniera pura e semplice.

 

 

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