Le Nazioni Unite incolpano le “misure coercitive” di Israele per gli sfollamenti palestinesi

4 agosto 2022

https://www.middleeastmonitor.com/20220804-un-blames-israel-coercive-measures-for-palestinian-displacements/

Le forze israeliane intervengono contro coloro che reagiscono alla demolizione della casa della famiglia palestinese Abu Sine, sostenendo che fosse priva di licenza, nel villaggio di Silvan a Gerusalemme est il 03 agosto 2022 [Mostafa Alkharouf – Agenzia Anadolu]

Mercoledì l’ONU ha accusato Israele di aver causato lo sfollamento di palestinesi che vivono in una comunità beduina nella Cisgiordania occupata, riporta l’agenzia di stampa Anadolu.

In un rapporto, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha affermato che circa 100 palestinesi sono stati costretti a lasciare la comunità beduina di Ras At-Teen vicino alla città di Ramallah il mese scorso.

Il rapporto ha citato condizioni di vita insopportabili a causa delle “misure coercitive” di Israele, la violenza dei coloni e la demolizione dei loro rifugi come ragioni che hanno costretto i residenti palestinesi a lasciare la loro comunità.

Il rapporto delle Nazioni Unite ha chiesto alle autorità israeliane di fermare la politica di demolizione delle case e di confisca delle terre, di ritenere i coloni responsabili delle loro violenze contro i residenti palestinesi e di impedire alle forze israeliane di usare la forza contro di loro.

Stime israeliane e palestinesi indicano che ci sono circa 660.000 coloni che vivono in 145 insediamenti e 140 avamposti nella Cisgiordania occupata. Secondo il diritto internazionale, tutti gli insediamenti ebraici nei territori occupati sono considerati illegali.

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