I palestinesi chiedono di revocare “lo stato di emergenza nelle carceri”

19 dicembre 2023

https://palsolidarity.org/2023/12/palestinians-demand-to-rescind-the-state-of-emergency-in-prisons/

Questa mattina i volontari dell’ISM si sono uniti ai parenti, amici e sostenitori dei detenuti palestinesi in una manifestazione a Ramallah, una delle tante tenutasi in tutta la Cisgiordania occupata, chiedendo di revocare immediatamente lo “stato di emergenza nelle carceri”, introdotto dalle autorità israeliane all’indomani del 7 ottobre e che conferisce al ministro della Sicurezza Nazionale (colono illegale Ben Gvir) poteri illimitati in relazione alle condizioni in cui sono detenuti.
Sollecitati e coordinati dalla Società Palestinese per i Prigionieri, dalla Commissione per i Detenuti e gli Affari degli Ex Detenuti e sostenuti da un’ampia gamma di gruppi della società civile, i raduni hanno evidenziato l’enorme aumento del numero di detenuti
e il grave deterioramento delle condizioni di detenzione, dal 7 ottobre secondo le disposizioni di emergenza.

In due mesi, il numero di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane è più che raddoppiato raggiungendo i 7.800, con 4.605 palestinesi (comprese le 30 persone arrestate ieri sera) detenuti dal 7 ottobre. Di questi, 260 sono bambini, 150 donne e 2800 sono detenuti sotto detenzione amministrativa (AD). Queste cifre non includono i detenuti arrestati dalle forze israeliane sulla striscia di Gaza, in quanto Israele non fornisce alcuna cifra al riguardo.
Anche prima del 7 ottobre, il numero di palestinesi detenuti sotto l’AD negli ultimi 20 anni ammontava a 1.300 detenuti. L’AD è uno strumento di apartheid utilizzato dalle forze di occupazione israeliane per perseguitare i palestinesi. Consente la detenzione per un periodo di sei mesi, rinnovabile a tempo indeterminato, da parte di un tribunale militare senza accuse o processo sulla base di motivi di sicurezza segreti che non sono messi a disposizione del detenuto o del suo avvocato.

Con i poteri previsti dalle disposizioni di emergenza, il ministro della sicurezza ha instaurato un regime carcerario brutale, degradante e disumano. Ai detenuti viene negato l’accesso alle visite di avvocati e familiari e alla Croce Rossa è stato negato l’accesso alle carceri per monitorare le condizioni. Le informazioni fornite dagli avvocati che sono riusciti a parlare con i loro clienti forniscono la prova che i detenuti sono detenuti in celle gravemente sovraffollate, a cui sono negati cibo e cure mediche adeguate e l’esercizio fisico all’aperto mentre l’associazione per l’istruzione e la ricreazione sono severamente limitati.
L’uso di misure punitive crudeli e collettive come il taglio di acqua, riscaldamento ed elettricità per lunghe ore è comune. Pestaggi e minacce iniziano al punto di arresto e continuano all’interno dei centri di detenzione. Come rilevato da Amnesty International nel suo rapporto dell’8 novembre, la tortura è usata abitualmente. Sei detenuti sono stati uccisi nei centri di detenzione israeliani dal 7 ottobre, con il sospetto che queste morti fossero il risultato di negligenza e tortura.
Le autorità di occupazione israeliane commettono gravi reati contro i detenuti, reati che violano il diritto internazionale. Secondo il diritto internazionale, la tortura e altri maltrattamenti commessi contro persone protette in un territorio occupato è un crimine di guerra. Anche la detenzione di persone protette al di fuori dei territori occupati, come nel caso dei prigionieri palestinesi detenuti in Israele, costituisce una violazione del diritto umanitario internazionale in quanto equivale a un trasferimento forzato.
I parenti e i sostenitori dei detenuti hanno chiarito questa mattina che le autorità israeliane devono revocare immediatamente le disumane misure di emergenza imposte ai prigionieri palestinesi e concedere loro l’accesso immediato ai loro avvocati e alle loro famiglie. Israele deve inoltre consentire al Comitato internazionale della Croce Rossa di effettuare visite urgenti nelle carceri e nei centri di detenzione e di monitorare le condizioni. Tutti i palestinesi detenuti arbitrariamente devono essere rilasciati.

This entry was posted in gaza, info, prigionieri and tagged , , , , , , , . Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *