3 marzo 2024
https://www.middleeastmonitor.com/20250303-us-supports-israels-decision-to-block-gaza-aid
Gli Stati Uniti hanno sostenuto la mossa di Israele di fermare l’aiuto umanitario a Gaza dopo il presunto rifiuto di Hamas di un nuovo accordo di cessate il fuoco, ha detto la stampa domenica. Il movimento di resistenza islamica apparentemente si è rifiutato di accettare una seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco, secondo una dichiarazione del Consiglio di sicurezza nazionale, ha riferito The Hill.
“Israele ha negoziato in buona fede fin dall’inizio di questa amministrazione per garantire il rilascio degli ostaggi”, ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano Brian Hughes. “Sosterremo la loro decisione sui prossimi passi dato che Hamas ha indicato di non essere più interessato a un cessate il fuoco negoziato.”
Il governo israeliano ha bloccato l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza domenica mattina, poche ore dopo la scadenza della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco, ha osservato Anadolu. L’accordo aveva fermato la guerra genocida di Israele su Gaza, che ha ucciso quasi 50.000 palestinesi, per lo più donne e bambini, e lasciato l’enclave in rovina.
Lo scorso novembre, la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l’umanità a Gaza. Israele deve affrontare anche un caso di genocidio alla Corte internazionale di giustizia per la sua guerra sull’enclave.
Il sostegno degli Stati Uniti all’ultima mossa israeliana per affamare i palestinesi era del tutto prevedibile, dato che la precedente amministrazione di Joe Biden ha sostenuto il genocidio senza dubbio, e l’amministrazione di Donald Trump è piena di figure pro-Israele in posizioni chiave.
Una ONG statunitense ha recentemente presentato una richiesta formale alla Corte penale internazionale di indagare su Biden, il suo segretario di stato Antony Blinken e il suo segretario alla difesa Lloyd Austin per complicità in crimini di guerra commessi durante il genocidio israeliano.