Israele ordina l’evacuazione di diversi quartieri nel nord di Gaza il primo giorno dell’Eid con il piano di bombardare

6 giugno 2025

https://www.middleeastmonitor.com/20250528-hamas-calls-for-global-protest-as-israels-war-on-gaza-approaches-600-days/

Si vedono residenti andarsene con i loro averi su carri trainati da cavalli, veicoli o a piedi, cercando sicurezza in altre zone, mentre i palestinesi continuano a fuggire dal quartiere di Amal a Khan Yunis dopo che l’esercito israeliano ha emesso urgenti avvisi di evacuazione in vista di un possibile attacco israeliano a Gaza il 4 giugno 2025. [Mahmoud Abu Hamda – Anadolu Agency]

Negando i valori religiosi con intensi attacchi genocidi contro Gaza il primo giorno di Eid al-Adha, la principale festività religiosa islamica, l’esercito israeliano ha ordinato venerdì l’evacuazione di diversi quartieri nel nord di Gaza, con l’intenzione di lanciare un bombardamento di infrastrutture civili, riporta Anadolu.

Il portavoce dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, ha dichiarato di aver diramato un avvertimento a “tutti i residenti di Gaza situati nei blocchi 608, 609, 615 e 616 nella parte settentrionale della Striscia”.

Adraee ha ordinato ai civili in queste aree di “evacuare immediatamente verso ovest”.

Ha descritto l’avvertimento come un “allarme pre-attacco”, affermando che l’esercito israeliano avrebbe “preso di mira qualsiasi area utilizzata per il lancio di razzi”.

L’avvertimento giunge nonostante il fatto che venerdì non siano stati lanciati razzi da Gaza, secondo quanto riportato.

I residenti delle aree prese di mira sono palestinesi precedentemente sfollati.

All’inizio della guerra in corso, Israele aveva imposto l’evacuazione dell’intera Striscia di Gaza settentrionale, spingendo i civili verso sud. Negli ultimi mesi, ha consentito rientri limitati e temporanei in alcune zone del nord, per poi ordinare nuovamente le evacuazioni in un contesto di rinnovata escalation militare.

Israele, respingendo le richieste internazionali di cessate il fuoco, ha perseguito un’offensiva genocida a Gaza dall’ottobre 2023, uccidendo quasi 54.700 palestinesi, la maggior parte dei quali donne e bambini. Le agenzie umanitarie hanno lanciato l’allarme sul rischio di carestia tra gli oltre 2 milioni di abitanti dell’enclave.

Lo scorso novembre, la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex Ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l’umanità a Gaza.

Israele deve inoltre affrontare un caso di genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia per i suoi crimini di guerra contro i civili nell’enclave.

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