DA ANVERSA AD ASCALONA: NESSUN PORTO PER IL GENOCIDIO

3 luglio 2025

https://www.bdsmovement.net/news/antwerp-ashkelon-no-harbour-genocide

dal sito bdsmovement.net

All’inizio di luglio, due container sono stati avvistati al molo Deurganck del porto di Anversa, in Belgio. La loro destinazione: l’azienda militare israeliana Ashot Ashkelon Industries.

Ashot è stata l’unica fornitrice di unità di trasmissione per il carro armato da combattimento israeliano Merkava, che, secondo l’American Friends Service Committee (AFSC), è stato il principale carro armato utilizzato dall’esercito israeliano per decenni. I carri armati Merkava erano coinvolti nell’uccisione, da parte di Israele, della bambina palestinese di 6 anni Hind Rajab e dei suoi sei familiari, il 29 gennaio 2024. Un proiettile di carro armato è stato trovato tra i resti dell’equipaggio dell’ambulanza che ha tentato di salvarla.

Un container era già partito quando l’organizzazione fiamminga belga Vredesactie ha allertato le autorità. Il secondo è stato intercettato ed è attualmente trattenuto per ispezione. Tuttavia, la sua partenza per Israele è prevista per l’11 luglio a bordo della nave MSC Laura.

Quattro organizzazioni fiamminghe – Vredesactie, INTAL, 11.11.11 e la Lega per i Diritti Umani – insieme al movimento BDS, stanno lanciando l’allarme. Hanno formalmente notificato al governo fiammingo il mancato adempimento dei propri obblighi legali ai sensi della Convenzione sul Genocidio e stanno preparando un’azione legale per fermare la spedizione.

Cosa c’è nel container?

Il container contiene cuscinetti a rulli conici, prodotti dalla multinazionale americana Timken e spediti via Francia dal corriere MSC. Il destinatario è Ashot Ashkelon Industries, un’azienda incaricata dal Ministero della Difesa israeliano di fornire componenti per i carri armati Merkava e i veicoli blindati Namer, entrambi attivamente utilizzati nel genocidio israeliano contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza.

Sebbene i cuscinetti possano sembrare beni civili, il loro utilizzo militare è ben documentato. Ciò significa che questi articoli a duplice uso richiedono una licenza di esportazione ai sensi della legge fiamminga. Eppure MSC non ne ha mai fatta richiesta, in chiara violazione della legislazione sul commercio di armi.

Le Fiandre guardano dall’altra parte

Nonostante una denuncia formale di Vredesactie del 6 giugno e le interrogazioni parlamentari dei deputati Nadia Naji e Jos D’Haese, il governo fiammingo non ha intrapreso azioni concrete. Il Ministro-Presidente Matthias Diependaele fa riferimento all’Unità di Controllo dei Beni Strategici, che finora non ha offerto alcuna trasparenza o applicazione efficace.

Secondo le ONG, non si tratta di un incidente isolato. Precedenti spedizioni attraverso il territorio fiammingo includevano parti di F-35 e grandi quantità di munizioni dirette in Israele, il tutto senza un’adeguata supervisione. Ciò indica un totale fallimento del governo belga fiammingo nel rispettare il diritto internazionale e bloccare il trasferimento di materiali militari illegali verso Israele.

Un fallimento legale e morale

Questa inazione non costituisce solo una violazione delle normative fiamminghe, ma anche del diritto internazionale.

I principali esperti legali e di diritti umani delle Nazioni Unite concordano: trasferire materiale militare, compresi i beni a duplice uso, a uno stato che impone un sistema di apartheid e occupazione illegale, commettere plausibilmente un genocidio, come stabilito dalla Corte Internazionale di Giustizia e condurre guerre di aggressione contro Stati sovrani nella regione, è illegale ai sensi del diritto internazionale.

Gli Stati e le società che consapevolmente consentono o effettuano tali trasferimenti, o gli Stati che non agiscono quando sono coinvolte società sotto la loro giurisdizione, sono essi stessi complici.

Il movimento BDS chiede che la base e la società civile esercitino pressioni sulle autorità belghe e fiamminghe competenti affinché agiscano immediatamente: interrompano il trasferimento di forniture militari illegali destinate alla violenza genocida israeliana e indaghino e perseguano il Gruppo MSC per la sua complicità.

Chiediamo di fare pressione sulle autorità belghe e sull’agenzia di controllo affinché blocchino immediatamente il container, rifiutino di rilasciare la licenza e blocchino tutte le navi che fanno parte della flotta genocida implicata nel trasferimento e nella consegna di forniture militari all’Israele dell’apartheid per perpetrare il suo genocidio.

Chiediamo inoltre di fare pressione sul governo federale belga. Come affermano gli esperti delle Nazioni Unite per i diritti umani, tutti gli Stati hanno l’obbligo legale di conformarsi alla sentenza della Corte penale internazionale (CIG). Tra le altre azioni, gli esperti invitano gli Stati a “imporre un embargo totale sulle armi a Israele, bloccando tutti gli accordi, le importazioni, le esportazioni e i trasferimenti di armi, compresi i prodotti a duplice uso che potrebbero essere utilizzati contro la popolazione palestinese sotto occupazione”.

“Stop Arms to Israel”

In risposta, le organizzazioni hanno lanciato un’iniziativa civile: “Stop Arms to Israel”. Mentre il nuovo Piano di Difesa Fiammingo mira ad allentare i controlli sulle esportazioni di armi, la società civile chiede l’esatto opposto: un severo embargo militare su Israele per garantire che nessuna arma o componente di arma proveniente dalle Fiandre raggiunga Israele.

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