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6 marzo 2025 Asmaa Abdu
Come laureata in letteratura inglese, ho sempre trovato conforto nel mondo dell’immaginazione. I romanzi mi hanno offerto rifugio, una via di fuga in regni in cui tutto è possibile. Prima del genocidio qui a Gaza, la mia vita sembrava prevedibile; niente poteva davvero sorprendermi. “Aspettati l’inaspettato” era una filosofia guida che mi ha aiutato a superare molte delle sfide della vita.

Una luna piena sorge sugli edifici distrutti nell’area di Zawayda, nella parte centrale di Gaza, la mattina presto del 15 dicembre 2024. Ali HamadImmagini APA
Ma poi il genocidio ha distrutto il mio mondo in modi che non avevo mai previsto. Gli orrori che ora affrontavo andavano oltre qualsiasi cosa potessi immaginare, oltre qualsiasi incubo potessi evocare.
Per più di 450 giorni e notti, non sono riuscita a dormire profondamente, perseguitata perennemente da incubi che si rifiutavano di allentare la presa sulla mia anima.
Avevo sentito parlare di insonnia prima, ma non l’avevo mai capita fino a quando non è diventata la mia compagna implacabile, un’ombra che mi seguiva ogni notte. Un tempo adoravo la notte: la tranquillità, la solitudine, l’opportunità di riflettere. Ma ho finito per disprezzarla. Durante la guerra, non c’era serenità, nessuna pace da trovare nelle ore dopo il tramonto. Continue reading